Rifasamento


In un impianto elettrico si possono normalmente avere due tipologie di carichi:

  • carichi resistivi puri, in questo tipo di carico la potenza assorbita è la potenza attiva P necessaria per compiere il lavoro.
  • carichi resistivo-induttivi, , in questo tipo di carico la potenza assorbita è la potenza attiva P necessaria per compiere il lavoro, alla quale si aggiunge la potenza reattiva Q necessaria a magnetizzare il circuito di macchine quali trasformatori, motori ecc..

Un carico prettamente resistivo ha un COSφ=1 che significa che corrente e tensione sono perfettamente in fase.

Un carico resistivo-induttivo ha un COSφ che può variare da 0,99 fino a 0,01 che significa che corrente e tensione sono sfasate e che la corrente ritarda rispetto alla tensione di un angolo φ.

Al crescere della potenza reattiva induttiva diminuisce il COSφ.

 

La presenza di potenza reattiva induttiva in un impianto elettrico comporta i seguenti svantaggi:

  • Possibili penali applicate dal fornitore di energia elettrica o addebito dell’ energia reattiva consumata.
  • Sovraccarico e surriscaldamento di trasformatori e linee elettriche.
  • Aumento della caduta di tensione nelle linee elettriche.
  • Sovradimensionamento dell’ impianto elettrico per poter distribuire una potenza più elevata di quella necessaria per compiere il lavoro.

 

Stabilita quindi l'entità e la caratteristica dello sfasamento, occorrerà intervenire su di esso compensando l'effetto induttivo delle utenze con quello capacitivo di appositi gruppi di condensatori adeguatamente dimensionati. Questo tipo di intervento è detto “rifasamento dell’impianto elettrico”.   Continua....